domenica 30 settembre 2012

3 - 5 - 2


Tra le cose che il campionato di serie A ci sta dicendo a livello tattico, ci sono il progressivo abbandono del 4-4-2 e la conversione di diversi tecnici (ultimo Stramaccioni) al 3-5-2.

I motivi del successo di questo modulo sono principalmente due:
  • nel calcio moderno ai terzini sono sempre più richiesti corsa (devono coprire tutta la fascia) e piedi buoni (per andare a mettere cross dal fondo). La loro trasformazione in esterni di un centrocampo a 5 servirebbe perciò ad evitare il rischio che i loro sganciamenti possano sguarnire la difesa (in questo caso sufficientemente protetta da 3 centrali).
  • il gioco d'attacco ha bisogno di essere supportato da un centrocampo solido. Il 4-4-2 può risultare un modulo troppo "bloccato", ed il 4-3-3 (con le sue variazioni 4-3-1-2, 4-3-2-1) rischia di essere una coperta troppo corta, mentre il 3-5-2 sembra offrire maggior equilibrio sia in fase di possesso palla che di difesa.

Detta così sembrerebbe facile. 
In realtà, come sempre, sono gli interpreti a fare il successo o l'insuccesso di un modulo. Quello che si richiede in questo caso sono difensori centrali forti fisicamente, con il senso della posizione e ben integrati tra loro. I tre centrocampisti devono essere aggressivi, con i piedi buoni e con capacità di leggere rapidamente le situazioni di gioco. I due attaccanti devono giocare abbastanza vicini e conoscere a memoria l'uno i movimenti dell'altro, in più è loro richiesta partecipazione al gioco, creare cioè spazi per gli inserimenti dei compagni ed aiutare nel pressing alto per riconquistare la palla. L'intensità di gioco è appunto una delle armi (se non la principale) di questo modulo. 3-5-2 infatti, può anche essere letto come 5-3-2 con la linea difensiva spostata più in alto, riconquistare la palla in mezzo al campo diventa quindi fondamentale per trovarsi in superiorità numerica nel ribaltamento dell'azione.