lunedì 3 febbraio 2014

In fondo cos'è il Campionato?



già, Stramaccioni.
Che - a dirla tutta - probabilmente non è che l'Inter avesse fatto una scelta sbagliata quando aveva deciso di affidare la ricostruzione della squadra al giovane condottiero romano (come non aveva sbagliato neppure scegliendo Gasperini e Benitez). Il fatto è che ha sbagliato tutto il resto.
A non difenderlo, ad esempio, dalle critiche esterne e, soprattutto, dall'ammutinamento della squadra. A non credere in un progetto appena iniziato. A distruggere tutto, come al solito, per ricominciare con un altro mister, senza la pazienza di aspettare. 
Programmazione è la parola
Si tratta di decidere cosa fare e poi di perseguire l'obiettivo. Se decidi di creare una squadra giovane, di partire da zero, devi mettere in conto almeno un paio di anni di purgatorio, di acquisti che non si integreranno con il progetto, di scelte da rivedere, di giovani da aspettare e così via. Se invece vuoi provare a vincere da subito ti serve un allenatore che abbia le idee chiare e la disponibilità economica per acquistare 3-4 top player ed altrettanti giocatori di fascia alta. Non mi sembra di dire nulla di strano.
All'Inter però si ragiona diversamente: si va per tentativi. La società acquista calciatori a casaccio (inutile fare l'elenco degli acquisti bizzarri anche solo degli ultimi anni) e li propone all'allenatore di turno che, forte di un bel contratto che lo tutela, non si lamenta più di tanto, anzi ringrazia la società e lavora con quello che gli mettono a disposizione. A tirare ad indovinare, hai visto mai che ogni tanto ci si indovina (vedi Triplete), ma questa è l'eccezione, non la regola.
Andiamo sul concreto: confrontiamo Juventus-Inter dell'anno scorso con quella di ieri sera. La squadra di Stramaccioni faceva un calcio dispendioso, che magari consumava un pò troppo le energie dei "senatori" nerazzuri, ma era bella da vedere: pressing alto, velocità di manovra, corsa, forza. Con tutti i suoi limiti, sia chiaro, ma lasciava intuire l'idea, un progetto che col tempo si sarebbe potuto sviluppare. Poi è andata come è andata, con la consueta campagna acquisti invernale demenziale (via Snejder e dentro Schelotto, Kuzmanovic, Rocchi...) e la squadra che sul finale di campionato probabilmente si è messa di traverso ed ha fatto saltare l'allenatore (vero Estebàn?).
E poi è ricominciato il solito film, visto e rivisto migliaia di volte: un nuovo mister da presentare e poi bruciare, un'altra campagna acquisti da operetta, dove prima si dice che si vuole comprare e poi si prova a prenderlo (vedi Lucas, vedi Paulinho...) per scoprire che, guarda un po', il prezzo è aumentato, e allora si ripiega su qualcun altro, perché la piazza vuole un nome, e visto che in giro dicono che Belfodil è un fenomeno non ci si pensa nemmeno a lasciarselo scappare, anche se si è già preso Icardi, e in rosa ci sono Milito e Palacio... poi succede che il mister lo fa giocare due o tre minuti e decide che non gli serve e allora lo si regala a qualcuno, non importa a chi e a quale prezzo, i dirigenti interisti non si preoccupano di queste piccolezze, loro sono già proiettati sul prossimo mirabolante acquisto in grado di cambiere le sorti della Beneamata.
Avanti così, ragazzi!
In fondo cos'è il campionato? Solo un fastidioso intervallo tra due campagne acquisti.

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